PRIMO TEOREMA
Esistono infiniti universi e tutti intelligenti ma non tutti allo stesso modo. Tutti insieme formano un solo ed unico superorganismo vivente.
SECONDO TEOREMA
L’universo nel quale viviamo, è intelligente, libero e creativo, pur con i limiti che gli appartengono ed ha un suo speciale progetto da realizzare che gli è stato affidato dalla Vita: il progetto della Bellezza Seconda.
TERZO TEOREMA
Coerentemente con il primo e il secondo teorema nasce il terzo teorema, il teorema della cosmo-art o il teorema della bellezza seconda (v. A.M. “Gli Ulissidi” – Il teorema e il mito per navigare da un universo all’altro).
QUARTO TEOREMA
La bellezza seconda è il frutto della fusione tra le forze umane e le forze cosmiche. Le une sono indispensabili alle altre e viceversa. Le une e le altre si trovano all’interno di ogni essere umano ma il modo come fondere le une con le altre si trova solo nel SE’ Corale.
QUINTO TEOREMA
L’insieme degli universi è un sistema vivente. Ogni sistema contiene una rete di sottosistemi e di proprietà emergenti che emergono solo come frutto dell’agire di molte cause fuse insieme che appartengono al sistema intero. Una proprietà emergente non appartiene mai al sottosistema in quanto tale ma alla totalità del sistema.
SESTO TEOREMA
Intelligenza, libertà e creatività sono i mattoni fondamentali della Vita. La verità, l’amore e la bellezza sono mattoni che si aggiungono dopo. La Vita è prima di qualsiasi altra cosa ed è prima del sistema vivente dell’insieme degli universi. E’ prima anche dell’esistenza del SE’, sia personale che cosmico. La Vita è e diviene e possiede l’arte di fondere la morte con la vita e l’arte di fondere l’essere con il divenire per poter creare, nel tempo, quello che non possiede dall’eternità: una forma di vita insieme eterna ed immortale. Perché la Vita così com’è è eterna ma non è ancora immortale.
SETTIMO TEOREMA
La Vita non è l’Essere Supremo. La Vita non è Dio.
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(La premessa sulle origini si basa sul fatto che l’Autore quando parla della Vita sta parlando di un concetto di vita che non si identifica più e soltanto con la vita biologica ma con qualcosa di immensamente diverso e sconosciuto di cui la vita biologica è solo una piccola espressione).
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CONSIDERAZIONE FINALE
La Vita genera infiniti universi con forme di vita diverse per ogni universo. Per quanto mi riguarda sono convinto che i genitori biologici sono solo degli intermediari tra noi e la Vita, tra noi e l’universo. In assoluto la Vita è mia madre e l’universo nel quale vivo è mio padre. La Vita mi dà l’energia vitale e creativa per vivere e per operare. L’universo mi dà tutto quello che mi serve per poter realizzare i suoi progetti e i miei progetti, se io mi centro sul suo asse.
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PRIMO TEOREMA
Esistono infiniti universi e tutti intelligenti ma non tutti allo stesso modo. Tutti insieme formano un solo ed unico superorganismo vivente.
(Questo teorema, come pure quelli successivi, sono basati su ragionamenti analogici e non su ragionamenti matematici). Esistono, sul pianeta terra, infinite specie viventi e tutte sono intelligenti ma non tutte allo stesso modo. Ogni specie si sceglie la nicchia in cui svilupparsi ed evolversi e si adatta ai bisogni e alle risorse di quella particolare nicchia. Ogni specie, dunque, oltre che essere intelligente è anche dotata di libertà e di creatività, pur se ambedue costrette entro determinati limiti. Ogni specie si dà un compito diverso da quello delle altre. Nessuno glie lo ha imposto dal di fuori; ognuna lo ha scelto dal di dentro. I compiti di tutte le specie sono organizzati armonicamente tra loro in modo da poter creare e mantenere quella che noi chiamiamo la biosfera, come se si trattasse di un solo e unico organismo vivente. C’è una comunicazione costante tra tutte le specie e all’interno di ogni specie. Noi conosciamo solo alcune forme di questa comunicazione ma non tutte. Ci sono meccanismi continui di azioni e retroazioni che guidano il proliferare di una specie rispetto ad un’altra. Ogni specie lotta per la sua sopravvivenza ma non tutte sono destinate a sopravvivere. C’è una causalità circolare che guida e determina i successi di alcune e gli insuccessi di altre. Quello che vale per la specie in generale vale anche per ogni individuo appartenente a una specie e certamente vale per ogni individuo che appartiene alla specie umana. Ogni individuo, poi, è sempre un superorganismo rispetto alle sue componenti minime: cellule, molecole, atomi. Anche gli universi hanno, oltre l’intelligenza, libertà e creatività, pur se limitate e costrette entro determinati limiti e condizioni. Ogni universo ha un suo compito specifico che è armonizzato con quello di tutti gli altri universi che esistono o che esisteranno in futuro. Tutti gli universi comunicano tra di loro ma ancora non ci è dato conoscere come. Dalla legge della gravitazione generale sappiamo che tutti gli atomi di questo universo sono in comunicazione tra di loro e dalla meccanica quantistica sappiamo che ciò vale ugualmente per tutte le particelle e subparticelle atomiche. Come tutti gli individui di una specie presi insieme formano il superorganismo chiamato specie e come le specie prese tutte insieme formano il superorganismo della biosfera così tutti gli universi presi insieme formano un solo e unico superuniverso, un solo e unico superorganismo vivente.
SECONDO TEOREMA
L’universo nel quale viviamo, è intelligente, libero e creativo, pur con i limiti che gli appartengono, ed ha un suo speciale progetto da realizzare che gli è stato affidato dalla Vita: il progetto della Bellezza Seconda.
Questo universo, nel suo formarsi, ha scelto da sé, e nessuno glie le ha imposte, determinate leggi fisiche e non altre (v. Lee Smolin: “La vita del cosmo”), le quali hanno reso possibile l’apparire e l’evolversi della vita cosmica, della vita biologica, della vita culturale, della vita spirituale e della vita artistica. Questo non sarebbe potuto accadere se l’universo non fosse intelligente, libero e creativo. La vita biologica è basata sulla chimica del carbonio. Niente vieta di pensare che esistano altri universi con forme di vita basate su altre leggi fisiche e chimiche che noi non conosciamo. Noi sappiamo che la vita di un’opera d’arte dipende dalla chimica del carbonio che è quella con la quale funziona l’organismo umano che poi si darà l’identità di artista, ma sappiamo anche che la vita di un’opera d’arte non è basata sulla chimica del carbonio. Come questo avvenga per noi è un mistero ma è certo che č cosė. Alla domanda: è possibile che il meno contenga il più? La risposta ė, a condizione che il meno sia inserito nella causalità circolare di un sistema e che il più sia il frutto di varie concause e non di una sola causa. Come nella biosfera di questo pianeta terra tutte le specie hanno un compito armonico e funzionale al mantenimento e allo sviluppo della biosfera, così nella varietà degli universi c’è pure un compito armonico da realizzare di cui noi ancora non siamo a conoscenza. Il primo assunto di questo teorema è che la vita di questo universo non è fine a se stessa ma è in funzione armonica alla vita di tutti gli altri universi. Il secondo assunto è che questo universo ha leggi specifiche e compiti specifici diversi da quelli di altri universi e queste leggi e questi compiti se li è scelti da sé anche se è la Vita che gliel’ha chiesto. Il compito specifico di questo universo è la creazione della Bellezza Seconda senza la quale non è possibile che la Vita possa viaggiare da un universo all’altro.
TERZO TEOREMA
Coerentemente con il primo e il secondo teorema nasce il terzo teorema, il teorema della cosmo-art o il teorema della bellezza seconda
(v. A.M. “Gli Ulissidi” – Il teorema e il mito per navigare da un universo all’altro).
Esiste la bellezza prima, quella creata dalla natura ed esiste la bellezza seconda, quella creata dall’uomo in armonia con le leggi della Vita. La prima è mortale, la seconda è immortale. Se la Vita vuole essere non solo eterna ma anche immortale può farlo solo se affida all’uomo il progetto di creare la bellezza seconda. L’uomo, artista della sua vita e della vita dell’universo, è chiamato a creare un tipo di bellezza che non esiste in natura e che non sarà mai soggetto alla morte né all’entropia né alle leggi gravitazionali dello spazio-tempo di questo universo. Una bellezza che è formata da un campo di energia inestinguibile, che può viaggiare da un universo all’altro e noi con essa. Per poter creare questa bellezza è necessario che esista il dolore, è necessario che esista la morte, è necessario che esista l’arte ed è necessario che esista la saggezza (v. A.M. “Gli Ulissidi”, cap.V). Un artista che non si confronti con il dolore e con la morte non può creare nulla di immortale. Ma chi si confronta solo con il dolore e con la morte e non conosce i segreti dell’arte, non può creare nessuna bellezza. D’altra parte solo un uomo che è saggio sceglierà di fare l’artista e di non fare la vittima, posto di fronte al dolore e di fronte alla morte (v. Charlie nel film “Scent of a woman”; cfr.A. M. “La nascita della Cosmo-Art” : 1° Laboratorio di Cosmo-Art) Ogni baco da seta crea un determinato quantitativo di fili di seta. Poi viene l’essere umano che, artigiano e artista qual è, unisce i fili di seta di un baco con quelli di altri migliaia di bachi e crea un abito bellissimo. Ogni singolo baco non vedrà mai l’abito completo. Per questo dirà che la sua vita non ha senso? Per questo si opporrà a diventare seta? Il baco da seta non sa nulla dell’uomo che verrà e trasformerà la sua seta in un abito o in un foulard che fa bella mostra di sé attorno al collo di una donna. Noi neppure sappiamo chi tesserà la bellezza creata da noi nella nostra vita e quale sarà il risultato finale, ma possiamo ragionare, possiamo immaginare e possiamo sperare e affidarci al progetto della Vita. Dipende da noi se situarci a livello di intelligenza del baco da seta o se situarci a livello dell’intelligenza dell’artista. Se la Vita si affida a noi, possiamo noi affidarci alla Vita? Senza l’ossigeno non possiamo respirare e non possiamo vivere. Ma chi si ricorda che l’ossigeno è stato trasformato e creato, prima che dagli alberi, da una legione sterminata di cellule “insignificanti”, i cianobatteri, milioni e milioni di anni fa? Noi siamo cellule insignificanti o siamo bachi da seta e artisti della vita che prima filano la seta e dopo la tessono creando bellezza immortale? Dipende da noi cosa scegliere. Ma una cosa è certa: la Vita ha bisogno di noi e ha creato questo specifico universo, diverso da tutti gli altri, perché l’uomo potesse nascere ed evolversi sino a diventare artista della sua vita e artista della vita dell’universo. Quando S. Hawking nel libro “Dal Big Bang ai Buchi Neri” si chiede: “Perché l’universo si dà la pena di vivere”? non sa darsi una risposta. La Cosmo-Art ha trovato una sua risposta che è geniale, bella ed elegante e se Hawking la conoscesse di sicuro ne sarebbe contento.
QUARTO TEOREMA
La bellezza seconda è il frutto della fusione tra le forze umane e le forze cosmiche. Le une e le altre si trovano all’interno di ogni essere umano ma il modo come fondere le une con le altre si trova solo nel SE’ Corale.
Il SE’ Corale non esiste se prima non viene creato. Per crearlo è necessario che l’Io di due o più persone arrivino gradualmente a fondersi insieme sotto la spinta di un progetto comune per creare bellezza. Così è per il SE’ Corale di coppia e così è per il SE’ Corale di gruppo. La fusione dell’Io col Tu e la fusione dell’Io con gli Altri è il frutto di un costante agire delle forze umane. L’agire della natura e l’agire del cosmo sono impotenti a creare da soli questo tipo di fusione. Questo è un argomento di tutta evidenza. Un accenno sulle forze cosmiche. Una stella non esiste se non viene creata. Per crearla è necessario che una nube di atomi di idrogeno si condensi attorno a un centro di gravitazione, arrivi alla collassazione e poi con la fusione degli atomi di idrogeno dia inizio alla reazione termonucleare. Sono tanti i fattori e le cause che contribuiscono al formarsi di una stella. Tutti questi fattori operano insieme per un solo ed unico scopo; operano come un unico organismo vivente frutto di un SE’ Corale Cosmico. Gli scienziati (v. Lee Smolin) dicono che per creare una galassia ellittica, ci vuole la fusione di due galassie a spirale. Una galassia ellittica può dare origine a un grande buco nero alimentato dalla massa delle stelle che vi precipitano dentro. All’interno di questo buco nero può nascere un nuovo universo. Due galassie che si fondono insieme creano una immensa forza cosmica che è originata dal SE’ Corale del Cosmo. In che modo le forze cosmiche interagiscano con le forze umane ci è ancora sconosciuto e possiamo solo averne qualche intuizione. La bellezza creata dagli artisti è anch’essa frutto di un SE’ Corale anche se comunemente essa viene attribuita solo all’artista che le ha dato la forma finale. Ma quando leggiamo le analisi dei critici d’arte sappiamo che la verità è un’altra e scopriamo quanto numerosi siano i fattori che concorrono per generare tutti insieme un’opera d’arte. Un esempio tra tanti: la cappella Sistina non sarebbe mai esistita senza la cocciuta insistenza del Papa Giulio II che l’ha voluta a tutti i costi anche andando a cercare Michelangelo con le guardie dopo che se n’era scappato in Toscana. Che le forze cosmiche si fondano con le forze umane noi, gente comune, ne sappiamo qualcosa solo attraverso l’astrologia la quale ci spiega in che modo pianeti e costellazioni influenzino il nostro modo di essere e di agire. Ma l’astrofisica comincia ad essere sempre di più alla portata di molti e da lì è possibile apprendere tante cose che non sono più ambito esclusivo degli scienziati. Secondo la cosmo-art le forze cosmiche sono già all’azione insieme con le forze umane sin dalla vita intrauterina. Il dolore che colpisce l’Io fetale attraverso un trauma è una forza cosmica; il modo provvisorio con cui l’Io fetale lo affronta con i meccanismi di difesa e di offesa, per non soccombere e morire, è una forza umana. Tuttavia è ormai chiaro a un sempre maggior numero di persone che vivere basandosi soltanto sulla sicurezza che ci viene dalle strategie difensive e offensive significa sopravvivere e non vivere e che, comunque, questi meccanismi prima o poi ci vengono strappati dalla vita e i casi sono due: o troviamo soluzioni radicali e creative ai nostri traumi o ben presto salteremo in aria in un modo o nell’altro. Nei gruppi antropologici e nei gruppi di cosmo-art è possibile apprendere la metodologia per creare il SE’ Corale e in questa fornace di energia umana e cosmica insieme è possibile apprendere a fondere l’una con l’altra per poter creare la bellezza seconda. In essi si apprende pure come creare un ponte tra la vita intrauterina e la vita intracosmica e da qui alla vita ultracosmica. Per questo ponte passano infinite energie che possono trasformare radicalmente la vita umana.
Riassumendo: Poiché ci sono molti universi è necessario avere una vita immortale che sia capace di viaggiare da un universo all’altro. Alcuni sognano una vita biologica immortale, la cosmo-art sogna quella vita immortale che è propria della bellezza seconda. La bellezza seconda può essere frutto del SE’ Corale e del principio organismico e non del SE’ Personale separatamente preso. L’Io deve dunque creare assieme ad altri un SE’ Corale che sia la sintesi di due (un Io e un Tu) o più persone (l’Io e gli Altri). Ogni sintesi produce un quantum di bellezza seconda. Una complessitā di quantum di bellezza produce la vita immortale della bellezza seconda. Queste sintesi si creano con l’energia della saggezza, l’energia del dolore e l’energia dell’arte la quale mette il progetto e dà la forma finale. La sintesi è la fusione. La fusione è il frutto di una complessità di cause che operano tutte insieme secondo le modalità del principio organismico. Negli organismi la forza che vince la repulsione è il progetto. La forza che assicura la continuità dell’attrazione è l’amore. La bellezza prima è data dalla natura; la bellezza seconda è data da una vita che si trasforma continuamente per mezzo della fusione. La fusione suppone la macerazione delle parti che devono fondersi e senza la presenza del dolore non può esserci macerazione. Il dolore è la forza cosmica che può macerare l’Io, il suo assoluto e la sua volontà di potenza, per disporlo alla fusione. L’Io artista, individuale e corale, conosce il modo e il quando la fusione debba avvenire, affinché il frutto sia la bellezza e non la follia o la morte. L’Io Cosmico senza l’aiuto dell’Io artista, individuale e corale,non può creare nessuna bellezza che sia immortale.
QUINTO TEOREMA
L’insieme degli universi è un sistema vivente. Ogni sistema contiene una rete di sottosistemi e di proprietà emergenti che emergono solo come frutto dell’agire di molte cause, fuse insieme, che appartengono al sistema intero. Una proprietà emergente non appartiene mai al sottosistema in quanto tale ma alla totalità del sistema.
Un sistema è vivente se è dotato di intelligenza, libertà e creatività, qualunque sia la presenza, grande o piccola, nel sistema di questi tre fattori congiunti. Un sistema è fatto di sottosistemi. (Il tutto è composto da molte parti: l’insieme delle parti è maggiore della somma delle parti ). Se un sottosistema è vivente, necessariamente tutto il sistema è vivente, perché la vita del sottosistema è una proprietà emergente (v. F. Capra: “La rete della vita”) che è frutto della causalità circolare dell’intero sistema. Se l’uomo è un essere vivente, necessariamente l’universo è un essere vivente. Se il pianeta terra è vivente (Teoria di Gaia, di Lovelock), il sistema solare è vivente e, risalendo a catena, il sistema della galassia della Via Lattea è vivente, questo universo è un sistema vivente e l’insieme degli universi è un sistema vivente perché è dotato di intelligenza, libertà e creatività, in essere e in divenire. Un organismo biologico (l’uomo, l’animale, la pianta o un batterio) è vivente perché è un sottosistema che fa parte di un sistema vivente, la biosfera del pianeta terra, che è dotato di intelligenza, libertà e creatività. Un organismo biologico diventa cadavere quando perde il campo energetico che è costituito da intelligenza, libertà e creatività e che interagiscono insieme come un tutt’uno in tutto il sistema. Se il campo energetico si spezza o si dissolve, si dissolve o si spezza la vita. Se un virus ora resiste ai farmaci e prima, invece, soccombeva, vuol dire che è dotato di intelligenza e quindi impara, di libertà e quindi sceglie quali mezzi difensivi darsi, di creatività e quindi crea una struttura nuova che prima non aveva e che ora è attrezzata per resistere al farmaco. Se un sistema è vivente, è dotato di vita e, dunque, il concetto di vita non può essere riferito solo alla vita biologica perché l’insieme degli universi non è in sé riducibile alla sola vita biologica così come non lo è un sistema galattico o un sistema solare. Nel nostro sistema solare, la vita biologica è solo una delle “proprietà emergenti” che sono potenzialmente contenute nel sistema. Se ne deduce che ridurre il concetto di vita solo alla vita biologica è un grave errore. Le proprietà emergenti appartengono al sistema e non alle singole parti che compongono il sistema e, dunque, non possono emergere se non come frutto dell’intero sistema. Le proprietà dell’acqua non sono contenute nelle proprietà dell’idrogeno o in quelle dell’ossigeno, separatamente presi. Ma se idrogeno e ossigeno si fondono nei giusti rapporti (due parti di idrogeno con una parte di ossigeno) si crea l’acqua e allora appaiono, e solo allora, le proprietà dell’acqua. Su scala planetaria potremmo dire che la vita biologica è solo una delle “proprietà emergenti” del pianeta Terra. Altre proprietà emergenti e autocreantesi, che già sono apparse sul pianeta Terra, sono: il linguaggio, la cultura, l’arte e le civiltà. Queste sono tutte forme di vita non biologica che si autocreano e si autoevolvono, perché facenti parte del flusso della causalità circolare del sistema. La vita spirituale dei popoli è anch’essa una forma di vita emergente così come la vita culturale. Cambiando angolo visuale potremmo anche dire che la vita culturale e la vita spirituale sono due proprietà emergenti della vita biologica, proprietà che sono emerse in un cammino di milioni di anni. Qui si pone una domanda: Non potremmo scoprire un giorno che una forma di vita immortale essa pure è una delle possibili proprietà emergenti della vita biologica? L’universo a cui apparteniamo si evolve in miliardi di anni. C’è voluto del tempo prima che apparissero le galassie, una proprietà emergente dell’universo. C’è voluto del tempo prima che apparisse il sistema solare, di certo una proprietà emergente della galassia della Via Lattea. C’è voluto del tempo ma poi è apparso il pianeta Terra, una proprietà emergente del sistema solare. C’è voluto del tempo ma poi è apparsa la vita biologica, una proprietà emergente del pianeta Terra. Ci vorrà del tempo, ma perché un giorno non potrebbe apparire la vita immortale umana di forma non biologica come una proprietà emergente della vita biologica? Il nostro universo è un sottosistema dell’insieme degli universi. Il cuore, così come il cervello, il fegato o l’intestino, è un sottosistema del sistema che è l’intero organismo umano. L’insieme di questi sottosistemi formano una rete che rendono la vita operante per scopi specifici che vanno al di là della vita biologica: fare cultura, fare arte, creare bellezza. Il nostro universo ha un compito specifico che un giorno entrerà in rete con gli altri universi. La cosmo-art ritiene che questo compito specifico sia la creazione della bellezza seconda, una bellezza immortale che è una proprietà emergente della vita biologica fusa insieme ad altre concause. Stando in questo universo, possiamo immaginare a cascata una proprietà emergente che nasce da una precedente proprietà emergente, non più seguendo il principio di causa ed effetto secondo una causalità lineare, ma seguendo il principio della causalità circolare: molte concause, unendo insieme le loro specifiche energie producono una super energia che è capace di produrre effetti che una causa isolata dalle altre non avrebbe mai potuto produrre. Questo, si può supporre, è quello che accade nei gruppi antropologici e nei gruppi di cosmo-art quando si crea il SE’ Corale. Molti individui unendosi insieme creano una sinergia di forze speciali, che è come una superforza la quale, una volta creata, penetra all’interno di ogni individuo e opera delle trasformazioni che sono proprietà emergenti dell’individuo ma che l’individuo da solo non sarebbe stato mai capace di creare.
SESTO TEOREMA
Intelligenza, libertà e creatività sono i mattoni fondamentali della Vita. La verità, l’amore e la bellezza sono mattoni che si aggiungono dopo. La Vita è prima di qualsiasi altra cosa ed è prima del sistema vivente dell’insieme degli universi. E’ prima anche dell’esistenza del SE’, sia quello personale sia quello cosmico. La Vita è e diviene e possiede l’arte di fondere la morte con la vita e l’arte di fondere l’essere con il divenire per poter creare, nel tempo, quello che non possiede dall’eternità: una forma di vita insieme eterna ed immortale. Perché la Vita è eterna ma non è ancora immortale.
Non sappiamo e, forse, non sapremo mai, quale sia l’essenza della Vita ma una cosa la sappiamo con certezza ed è questa: essa è dotata di intelligenza, di libertà e di creatività e sappiamo pure che ogni vivente che promana dalla Vita è un essere dotato anch’esso di intelligenza, di libertà e di creatività. Ora ogni vivente perché sia vivente ha insieme l’essere e il divenire. Ne consegue che anche la Vita è e diviene; ha insieme l’essere e il divenire. In molte sue forme la Vita è soggetta alla morte ma, poi, essa si inventa, nel corso della storia, nuove forme di vita che affrontano la morte e la sconfiggono per sempre, per cui il suo essere e il suo divenire diventano eterni ed immortali. Il Dio di Aristotele è ma non diviene, è immobile ed immutabile; ne consegue che non è un Vivente. Allo stesso modo un essere umano che è ma non diviene, cioè che non cambia mai e non si trasforma mai perché resta fissato rigidamente nei suoi vecchi schemi mentali con cui è nato e nei suoi vecchi comportamenti con i quali si è sempre identificato, anche se crede di essere un vivente è un’ombra ma non è un vivente. Conciliare insieme l’essere e il divenire è un’arte, un’arte suprema, l’arte della Vita; il Dio di Aristotele non possiede quest’arte e molti esseri umani che si sono forgiati a immagine e somiglianza di questo Dio non sanno nulla di quest’arte e quindi non sanno nulla della Vita. Possiedono la vita così come l’ombra possiede una vita ma non conosceranno mai nulla della pienezza e della bellezza della Vita così come l’ombra non conosce nulla né dell’una né dell’altra. Dell’arte del cambiamento e della trasformazione sono maestri i saggi cinesi ed essi hanno dispensato la loro arte e la loro saggezza nel libro immortale de “I Ching”. La sophia-art e la cosmo-art sono un modo nuovo di coniugare arte e saggezza e di far esistere insieme l’essere e il divenire in una forma di vita immortale qual è quella della bellezza seconda, la bellezza che non muore mai. Un albero è e diviene ma poi, un giorno, morirà. Il corpo umano è e diviene ma poi, un giorno, morirà. Una stella è e diviene ma poi, un giorno, anch’essa morirà. Non solo le stelle ma anche le galassie e l’universo che le contiene, un giorno, moriranno. Un’opera d’arte è e diviene ma, per sua natura, non morirà mai. Questo è il grande potere dell’arte, immensamente superiore a quello della natura. Una vita vissuta, individualmente e coralmente, come opera d’arte, crea una bellezza seconda che non morirà mai. Il potere dell’arte e della saggezza, fuse insieme, è un potere ancora più grande di quello della sola arte. Usate la vostra immaginazione per seguire il percorso di un’opera d’arte attraverso la storia (l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, per esempio?) e poi usate la vostra immaginazione, se potete, per immaginare i percorsi futuri di una vita vissuta come opera d’arte. Dante Alighieri non vi basterà più e gli scrittori di fantascienza neppure. Il pensiero orientale secondo il quale solo l’essere è e il divenire è pura illusione non è un pensiero che possa essere di aiuto alla sophia-art e alla cosmo-art. Il pensiero orientale ha due gravi carenze: esso risolve il problema degli opposti eliminando uno dei due opposti e così ha eliminato con un colpo solo l’arte della conciliazione degli opposti e il mistero della Vita. Inoltre elimina il significato del dolore e la sua importanza nella storia, quella individuale e quella dei popoli, perché anche il dolore è illusione. Elimina anche la morte e il suo significato importante e indispensabile a servizio della Vita, perché anche la morte è illusione. Per finire elimina anche l’individuo, perché anch’esso è illusione, ed elimina l’immensa portata del suo potere artistico creativo. Se l’individuo è una parte del SE’ e il suo destino è quello di annullarsi nel SE’ come una goccia d’acqua si annulla nel mare, esiste il SE’ ma non esiste più l’individuo, esiste il mare ma non esiste più la goccia. Non esiste più la storia e non si capisce più perché noi umani stiamo qui a soffrire. Immensa crudeltà del SE’ e immensa povertà dell’India fino a quando non è arrivato Gandhi e ha ridato speranza e dignità ai paria, speranza e dignità e creatività all’individuo e al suo potere di modificare la storia e di modificare la vita dell’universo, anzi la vita stessa della Vita e anche quella del SE’.
TESTO E COMMENTO RIGO PER RIGO:
Intelligenza, libertà e creatività sono i mattoni fondamentali della Vita. La verità, l’amore e la bellezza sono mattoni che si aggiungono dopo.
Commento:
L’Energia che si trasforma in materia e la materia che si trasforma in energia posseggono intelligenza, libertà e creatività. Gli scienziati sanno che l’atomo possiede intelligenza, libertà e creatività e così pure un virus e una spora. L’uomo ha raggiunto oggi il potere di aggiungere all’energia e alla materia nuova intelligenza, nuova libertà e nuova creatività. Da sempre l’uomo ha avuto il potere di aggiungere altri mattoni ai mattoni fondamentali della vita: verità, libertà, amore e bellezza. Questi sono alcuni tra i valori più importanti che l’uomo può aggiungere alla sua vita. Quello che l’uomo aggiunge alla sua vita lo aggiunge alla Vita. Tra tutte le forme viventi solo l’uomo può aggiungere i valori alla Vita, le altre forme viventi possono solo aggiungere intelligenza, libertà e creatività, cioè mattoni ma non valori e questo fa la differenza tra la specie umana e tutte le altre specie.
La Vita è prima di qualsiasi altra cosa ed è prima del sistema vivente dell’insieme degli universi.
Commento:
Come l’alba è prima del giorno e il tramonto è prima della notte, così la Vita è prima di ogni altra cosa ed è prima dell’insieme degli universi. E’ il fluire della vita che crea gli universi e tutto quello che in essi esiste.
E’ prima anche dell’esistenza del SE’, sia quello personale sia quello cosmico.
Commento:
Sull’esistenza del SE’ Personale e del SE’ Cosmico noi possiamo solo balbettare ma sappiamo che esistono e che guidano la vita umana nel suo cammino. Sia l’uno che l’altro sono creazioni della Vita e dunque diciamo che la Vita è prima dell’uno e dell’altro.
La Vita è e diviene e possiede l’arte di fondere la morte con la vita e l’arte di fondere l’essere con il divenire per poter creare, nel tempo, quello che non possiede dall’eternità: una forma di vita insieme eterna ed immortale.
Commento:
Alla Vita appartengono l’essere e il divenire, appartengono la morte e la vita, ora separatamente presi ora fusi e congiunti come frutto dell’arte di fondere insieme due o più opposti, e dunque diciamo che alla Vita appartengono sia gli opposti e sia l’arte di fondere gli opposti e di estrarre una nuova forma di vita che è superiore a quella che esisteva prima della fusione. Se la Vita è vista solo come essere è eterna ma se è vista solo come divenire è mortale, questo già l’abbiamo appreso con Parmenide e con Eraclito. Ma se è vista come fusione di essere e di divenire può essere insieme eterna e immortale. Un esempio preso dalla vita quotidiana di fusione di essere e di divenire è l’andare in bicicletta. C’è un istante in cui la bicicletta è ferma e un istante in cui la bicicletta è in movimento. Il movimento è frutto della sintesi di tre opposti: stabilità, movimento ed equilibrio tra stabilità e movimento. A noi è non dato di capire agevolmente come la morte e la vita possano essere fusi insieme e stare in equilibrio ma questo è quello che accade e che vediamo nelle opere d’arte se solo riflettiamo con accuratezza sul tipo di vita che possiedono le opere d’arte, un tipo di vita che è diverso da qualsiasi altro tipo di vita che conosciamo.
Perché la Vita così com’è è eterna ma non è ancora immortale.
Commento:
La Vita è come un fiume che scorre in continuità passando costantemente da una forma di vita all’altra attraverso il ciclo della morte e della rinascita. Tante vite nascono e tante vite muoiono. Le forme scompaiono la vita resta. Chiamiamo eternità la capacità della vita di fluire costantemente nel tempo creando il tempo in cui fluire. Se cessa il tempo cessa la vita. Chiamiamo immortalità la capacità di fermare il tempo, fermando il ciclo della morte e della rinascita, e, al tempo stesso, la capacità di creare il tempo e di condensare il tempo di tutti i tempi in una stessa e unica forma di vita che insieme è e diviene. E questo è quello che accade per antonomasia in ogni singola opera d’arte che è capace di creare bellezza immortale. Quando la Vita che è bellezza prima creerà una forma di vita che è bellezza seconda, creando una fusione tra le forze cosmiche e le forze umane, allora la vita sarà insieme eterna e immortale in quella singola forma. Quando questo accadrà all’interno di una singola vita umana e di molte vite umane fuse insieme allora la Vita sarà insieme eterna e immortale.
SETTIMO TEOREMA
La Vita non è l’Essere Supremo. La Vita non è Dio.
Dio è onnipotente e perfetto. La Vita è potente e imperfetta. Dio crea all’istante. La Vita ha bisogno di milioni e di miliardi di anni per portare a termine la sua creazione. Dio è eterno e immortale. La Vita è eterna ma è mortale e senza la morte non saprebbe creare nuove vite. E’ mortale perché è sottoposta al ciclo continuo della morte-rinascita. Tutte le forme di vita che essa crea sono soggette alla morte e tutte, per rinnovarsi, devono continuamente passare attraverso la morte. La Vita che è mortale, tende continuamente all’immortalità, ed è certo che prima o poi la raggiungerà. Dio è bellezza assoluta e nessuno può aggiungere qualcosa in più alla sua bellezza. La Vita è bella ma non ha la bellezza seconda, la bellezza immortale. Per raggiungerla ha bisogno di noi. Dio non ha bisogno di nessuno. Per la Vita noi siamo esseri preziosi, per Dio noi siamo “servi inutili”. Dio che è pura perfezione non deve tendere alla perfezione. La Vita che è imperfetta, tende continuamente alla perfezione e spesso la raggiunge ma non si ferma mai. Tende sempre verso una perfezione maggiore. Dio, che è l’essere perfettissimo, spesso si rivela come un essere ingiusto che, ad ogni epoca, inventa sempre nuove forme di ingiustizia e nessuno vedrà mai la fine dell’ingiustizia sulla terra. La Vita che è imperfetta, non si cura della giustizia e dell’ingiustizia. Il suo scopo è raggiungere la perfezione dell’arte e lo scopo dell’arte è la creazione della Bellezza che ancora non esiste. Non ha senso chiedersi se l’opera d’arte è giusta o ingiusta. L’opera d’arte impone la sua verità, la sua libertà e il suo amore che è universale e inesauribile. Non impone mai la sua volontà e non decide chi è giusto e chi è ingiusto né chi deve andare all’inferno e chi in paradiso. Lo sforzo titanico della Vita di creare per sé e per tutti una forma di vita che sia immortale, è uno sforzo universale a cui concorrono tutti gli esseri viventi e non viventi, giusti o ingiusti che siano. Creare una forma di vita che sia immortale è la stessa cosa che creare una forma di bellezza che, una volta creata, non sia più soggetta alla morte. Una bellezza, che non è più soggetta alla morte, ha in sé una energia inesauribile che la mantiene costantemente in vita e che diffonde attorno a sé altrettanta energia vitale anch’essa immortale. Sono molti quelli che combattono per la giustizia ma quanti sono quelli che combattono per la Bellezza? La Vita crea, nel tempo, il SE’ cosmico e il SE’ personale. Questi hanno un alleato e un avversario: l’uomo. L’essere umano crea e l’essere umano distrugge ma, alla fine, è sempre la Vita che vince e che raggiunge gli obbiettivi che si è data sin dall’eternità. Su questa certezza si basa la speranza umana e questo è il filo rosso che collega le generazioni di ieri con quelle di oggi e quelle di domani. A questo chiodo, gli artisti della loro vita e della vita dell’universo, possono attaccare la cornice che racchiude la loro opera d’arte, quella individuale e quella corale. La parete non è più verticale ma trasversale, è mobile e non più immobile, come il Dio di Aristotele. Per i pigri, questo cambiamento genera spavento e smarrimento ma per gli audaci questo è cibo che nutre i loro sogni e le loro visioni.
SECONDA CONSIDERAZIONE FINALE
A che servono i teoremi della cosmo-art? La vita umana è come una tela dipinta da un pittore. Ogni tela ha bisogno di essere racchiusa in una cornice e ogni cornice ha bisogno di una parete e di un chiodo per attaccarla alla parete. Nella storia dell’umanità non esiste nessun popolo e nessuna civiltà che non abbia creato una sua cornice e un suo chiodo per attaccare la propria tela alla parete. Ma a ogni svolta della storia spesse volte la cornice si distrugge, la parete si rompe e il chiodo si spezza. Gli uomini smarriscono il senso della vita e mentre molti si distruggono miseramente altri cercano senza sosta quale cornice creare e a quale parete attaccare il chiodo che sostiene il loro quadro e la loro vita. La ricerca di una nuova visione cosmologica è essenziale per costruirsi una nuova cornice, un nuovo chiodo e una nuova parete. Questo è quello che io ho cercato di fare con il lavoro sui teoremi della cosmo-art.
Antonio Mercurio